Maltempo, i numeri sono impressionanti: circa 5 eventi climatici devastanti verificatisi nel mondo ogni 2 giorni durante il 2018. Un recente studio ha infatti contato 850 calamità naturali, terremoti esclusi: soprattutto alluvioni, inondazioni, frane (nel 46% dei casi), ma anche uragani, tempeste (42%) e incendi. Italia: 20 milioni di euro di danni tra Portofino e Santa Margherita Ligure. Tromba d'aria in provincia di Pisa: decine di tetti scoperchiati, alberi sradicati e abitazioni evacuate. Due milioni di alberi abbattuti in 24 ore da una tromba d'aria in Trentino. Sono solo alcuni dei titoli apparsi lo scorso anno sui giornali italiani. Eventi naturali disastrosi - purtroppo sempre più frequenti - collegati a fenomeni meteorologici estremi e intensi, riconducibili ai cambiamenti climatici.
Il Medicane, l’uragano mediterraneo
Ormai sempre più spesso gli eventi climatici estremi interessano anche zone del pianeta con climi temperati, tanto che alcuni studiosi hanno coniato la nuova espressione Medicane (Mediterranean hurricane) per indicare questi cicloni finora inediti alle nostre latitudini. I Medicane hanno origine al termine dell'estate dal contrasto tra le prime correnti di aria fredda e le temperature relativamente alte del bacino del Mediterraneo. Uno degli ultimi Medicane, particolarmente intenso, ha interessato a fine settembre 2018 la Sicilia meridionale e orientale e la Calabria: venti ben sopra ai 100 km/h, temporali e mareggiate con onde alte fino a 4 metri.
Consapevolezza per affrontare ogni rischio
2018 – Cronaca di un'emergenza annunciata: titola così la ricerca realizzata da Legambiente in collaborazione con il Gruppo Unipol. Lo scorso anno in tutta la penisola si sono verificati 148 eventi estremi tra cui 66 allagamenti per le piogge intense, 20 esondazioni fluviali, 41 casi di danni da trombe d’aria, 23 di danni alle infrastrutture. Coinvolti ben 264 comuni, per citarne solo alcuni: a maggio a Siamanna, in provincia di Oristano, esondazioni e allagamenti hanno danneggiato numerose abitazioni e infrastrutture. A ottobre in Liguria a Loano il vento ha raggiunto 180 km orari, mentre tra Genova e La Spezia la mareggiata ha danneggiato la linea ferroviaria. A novembre a Terracina, in provincia di Latina, gli allagamenti seguiti alla pioggia intensa hanno costretto molte persone ad abbandonare le proprie case, mentre 3000 abitazioni sono rimaste senza energia elettrica. Ad aggravare questa situazione, la fragilità del nostro territorio che, nel 91% dei comuni, è a rischio di dissesto idrogeologico (Ispra, 2017), con più di 3 milioni di famiglie che vivono in aree ad alta vulnerabilità. Ben il 16,6% del suolo nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni.
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