Specie nei mesi invernali, troppo spesso le pagine dei giornali riportano la notizia di sue vittime. Giovani, anziani, bambini, donne e uomini uccisi da un killer invisibile e silenzioso. È il monossido di carbonio, un gas tossico inodore, incolore, insapore, ma pericolosissimo - spesso mortale -proprio perché non se ne avverte la presenza se non quando è troppo tardi. Sono circa 5 mila ogni anno - quasi 15 al giorno - gli incidenti gravi dovuti all’inalazione di monossido di carbonio che si verificano in Italia e nel 10% dei casi finiscono in tragedia. Molto probabilmente si tratta di cifre sottostimate perché i casi di intossicazione meno gravi non sempre sono diagnosticati correttamente e sfuggono alle statistiche.
Come e dove si forma il monossido di carbonio
Il monossido di carbonio si produce ogni volta che si brucia qualcosa che contenga carbonio: esempio carbone, legna, gas, pellet. In spazi aperti non ci sono rischi: il monossido prodotto non crea problemi in quanto si disperde facilmente nell’aria. Il contrario vale per gli ambienti chiusi (come casa e garage) e non sufficientemente areati nei quali questo gas tende ad accumularsi, arrivando a concentrazioni tali che possono risultare altamente tossiche per l’organismo umano. È un rischio con cui conviviamo considerato che l’80% dei casi di avvelenamento da monossido di carbonio che arrivano negli ospedali si verificano tra le mura domestiche. Per questo bisogna fare particolare attenzione a stufe a legna, camini, caldaie a gas, scaldabagno, canne fumarie o bracieri il cui funzionamento deve essere sempre attentamente controllato. Così come bisogna evitare di utilizzare stufe in ambienti troppo piccoli e privi di un’adeguata areazione.
Perché è una sostanza pericolosa?
Il monossido di carbonio inalato si lega con l'emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi e deputata al trasporto dell'ossigeno, formando la carbossiemoglobina, un legame molto più stabile (circa 200-300 volte) di quello formato tra emoglobina e ossigeno. In questo modo si riduce la quantità di ossigeno che arriva a organi e tessuti: i primi a essere danneggiati sono gli organi più sensibili alla mancanza di ossigeno - cuore e cervello - ma poi vengono interessate tutte le funzioni cellulari.
Quali sono le conseguenze sulla salute?
Variano a seconda della concentrazione di monossido presente nell’aria e della durata dell’esposizione. In realtà già a basse concentrazioni (50 parti per milione/metro cubo di monossido) si cominciano ad avvertire i primi malesseri spesso però non ricondotti al gas tossico: una sensazione di stanchezza, mal di testa, nausea. A concentrazioni più elevate e per tempi di esposizione più lunghi si ha vomito, confusione mentale, perdita di coscienza, dolore toracico, cardiopalmo, convulsioni. Per arrivare al coma e alla morte quando i valori di monossido di carbonio arrivano a 5 mila parti per milione/metro cubo.
Dannoso anche a piccole dosi
Se anziani, neonati e bambini o persone con problemi cardiocircolatori sono i più sensibili agli effetti del monossido, tutti sono danneggiati dall’esposizione. A parte i casi più gravi che necessitano di immediato intervento medico e di ricovero ospedaliero, molti studi scientifici hanno evidenziato come il gas provochi danni anche con esposizioni a piccole quantità ma prolungate nel tempo che non danno luogo a effetti evidenti nell’immediato. L’intossicazione cronica da monossido colpisce soprattutto il sistema nervoso centrale, con la comparsa di disturbi cognitivi e di memoria ma anche astenia (sensazione di esaurimento fisico simile a quella provata dopo una fatica eccessiva), cefalea, vertigini, sindromi parkinsoniane ed epilettiche. A questi va aggiunta una maggiore probabilità di sviluppare eventi cardiovascolari, quali aritmie e crisi anginose.
Cosa fare per evitare rischi del monossido di carbonio
La prima cosa da fare per evitare problemi è effettuare una manutenzione regolare e accurata degli impianti di riscaldamento presenti nelle abitazioni, verificandone la corretta funzionalità. Altrettanto importante assicurarsi del corretto tiraggio dei condotti di areazione e delle canne fumarie dei camini assicurandosi che non siano ostruiti da foglie e da altri materiali. Vietato assolutamente il fai da te: mai modificare gli impianti, né chiudere le prese d’aria presenti negli ambienti al fine di ridurre l’ingresso di aria fredda.
Inoltre, è buona norma garantire la sicurezza della propria famiglia dotandosi di una copertura assicurativa per la casa, che comprenda anche la possibilità di tutelarsi dal rischio intossicazione grazie a una centralina di controllo innovativa che, con appositi sensori, è in grado di rilevare la presenza del gas e di segnalarla tempestivamente. Per garantire la massima efficacia i rilevatori vanno installati sul soffitto (il monossido di carbonio è più leggero dell’aria e quindi tende a salire), non troppo distante dalla possibile fonte di inquinamento. In caso di rilevazione di monossido, i sensori possono inviare anche notifiche a numeri telefonici precedentemente indicati, allertando una centrale operativa pronta a dare assistenza e intervenire h24.
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