Una flotta di oltre un milione di veicoli, un fatturato complessivo che supera i 12 miliardi di euro e una clientela di 250mila tra aziende, enti pubblici e soggetti privati: sono i numeri principali del noleggio di automobili in Italia, un settore in crescita costante, che nel 2022 ha superato i volumi del 2019, l’ultimo anno prima della pandemia. Come evidenzia il rapporto Aniasa, l'Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio che fa capo a Confindustria, il comparto è cresciuto del 20%, arrivando a 361mila immatricolazioni tra autovetture e veicoli commerciali, in controtendenza rispetto al mercato dell’auto che invece fa registrare, nello stesso periodo, un calo del 10%.
Fisco: qual è l’uso del veicolo?
La prima domanda da farsi è: qual è l’utilizzo dell’auto? Il veicolo può essere infatti bene strumentale o non strumentale, a uso promiscuo o pubblico. La distinzione è importante perché incide sulla percentuale delle agevolazioni fiscali.
I veicoli sono strumentali solo quando sono essenziali allo svolgimento dell'attività. In sostanza: senza di essi, l’impresa non potrebbe operare. I veicoli, invece, non sono strumentali quando utilizzati per scopi che vanno oltre quelli lavorativi.
L'
utilizzo promiscuo si verifica nei casi in cui il mezzo di trasporto sia assegnato dal datore di lavoro ad uno specifico dipendente e venga utilizzato sia per finalità lavorative che per esigenze personali. Infine, l’uso pubblico – come dice la parola stessa – è impiegato per finalità non private.
I vantaggi fiscali del noleggio a lungo termine riguardano aziende, liberi professionisti, gli agenti di commercio e gli studi associati. Hanno a che fare con la deduzione delle imposte dirette (cioè una riduzione del reddito imponibile su cui applicare le aliquote Irpef) e la detrazione dell’Imposta sul valore aggiunto (cioè uno “sconto” sull’imposta dovuta).
Deducibilità delle imposte dirette
Il costo del noleggio di un veicolo è deducibile per le aziende al 100% nei casi di uso strumentale, come nel caso degli autocarri o dei taxi. Ad esempio: se l’imponibile soggetto all’Irpef è di 50.000 euro l’anno e il noleggio dell’auto aziendale costa 5.000 euro, l’imposta verrà calcolata su 45.000 euro.
Nel caso di uso non strumentale, il canone del noleggio è deducibile al 20%, fino a un tetto massimo annuo di 3.615 euro. L’uso promiscuo, concesso ai dipendenti che usano un’auto sia per andare al lavoro che per spostamenti personali, prevede una deduzione al 70%. Studi associati e artisti seguono le regole del noleggio non strumentale delle aziende, mentre un trattamento fiscale particolare è riservato ad agenti e rappresentanti di commercio, che possono dedurre i costi dell’auto presa a nolo fino all’80% (un tetto massimo di 5.164 euro è previsto per il costo del noleggio vero e proprio, nessuno per i servizi accessori).
Detraibilità dell’Iva
La detrazione dell’Iva è un’agevolazione da calcolare sull’importo totale delle tasse da pagare. A differenza delle deduzioni (che riducono l’imponibile), le detrazioni agiscono direttamente sull’importo da versare. C’è quindi uno “sconto” sulle imposte pari alla totalità o a una quota dell’Iva pagata per il noleggio a lungo termine.
Anche in questo caso, l’entità dell’agevolazione dipende dalla tipologia di utilizzo del mezzo. La detrazione è del 100% per l’uso strumentale dei veicoli aziendali presi a nolo, per quelli usati dai dipendenti in regime promiscuo e per quelli degli agenti di commercio.
La detrazione sarà invece del 40% negli altri casi, cioè quando il veicolo non è a uso esclusivamente strumentale.