L’agricoltura è cambiata radicalmente negli ultimi cinquant’anni. Il suo volto è divenuto sempre più tecnologico, con esiti che migliorano la sostenibilità delle colture, la sicurezza nutrizionale, la tutela degli allevamenti e l’efficienza energetica. Un approccio che si unisce al modello agricolo “multifunzionale”, introdotto in Italia dal 2001, con il decreto legislativo n. 228 che, in attuazione della cosiddetta “legge di orientamento del settore agricolo”, ha posto le basi per una nuova configurazione giuridica e funzionale dell’impresa agraria. Oggi chi fa impresa agricola è passato da essere fornitore di “materie prime” ad avere anche un rapporto diretto con i consumatori, a essere custode del paesaggio, della tradizione e della biodiversità.
E se vent’anni fa si è cominciato a utilizzare soluzioni tecnologiche per interventi mirati sulle colture, in Italia si parla sempre di più di “Agricoltura 4.0” (in particolare dal 2016, rilanciata dal Piano Nazionale Industria 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico), che ha lo scopo di creare un’agricoltura più efficiente e competitiva.
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L’Unione Europea sta intensificando gli sforzi in direzione della modernizzazione dell’agricoltura. La politica agricola comune (PAC) da quest’anno apre ancora di più la strada alle aziende che rendono il settore più efficiente e rispettoso dell’ambiente, con incentivi in particolare all’agro-ecologia e l’agricoltura di precisione. La Commissione europea ha approvato il Piano Strategico Nazionale dell’Italia che fornirà dal 2023 al 2027 un sostegno complessivo di oltre 35 miliardi di euro per gli agricoltori e le zone rurali del territorio italiano.
Cresce nella nostra Penisola la cosiddetta “agricoltura 4.0”, che è il risultato dell’applicazione di una serie di attrezzature all’avanguardia e tecnologie digitali per migliorare la resa, la qualità e la sostenibilità dei raccolti.
Secondo l’Osservatorio Smart Agrifood il 60% degli agricoltori italiani nel 2021 ha utilizzato almeno una soluzione di agricoltura 4.0. In questa ricerca del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia, pubblicata a marzo 2022, emergono nelle scelte:
È evidente quanto sia cambiato il lavoro degli imprenditori agricoli nel corso degli ultimi decenni. Crescono gli investimenti in buone pratiche, in tecniche avanzate, robotica agricola. Così come aumentano le attività agrituristiche: un segmento, questo, che ha fatto segnare un salto all’interno del mondo rurale italiano, con un incremento significativo del numero di strutture e servizi offerti, che comprendono anche progetti ricreativi e culturali (Istat, Report 2022).
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