Negli ultimi quattro anni “è avvenuto un vero e proprio cambiamento epocale nei livelli globali di cyber-insicurezza”, affermano gli esperti di Clusit, l’associazione italiana per la Sicurezza Informatica, nel rapporto rilasciato a novembre 2022. Aumentano “numeri, severità e qualità degli attacchi informatici”, si legge. Il nostro Paese si conferma tra i più colpiti in Europa.
Anche l’Italia, infatti, il 5 febbraio scorso è stata coinvolta nell’attacco hacker su larga scala che ha “bucato” 22 server di enti o aziende sfruttando una vulnerabilità non risolta da aggiornamenti di sicurezza. Secondo il Computer Security Incident Response Team Italia, l’organismo istituito presso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che monitora e interviene in caso di attacchi informatici, “nel mirino dei malintenzionati sono finiti decine di sistemi nazionali”.
In Italia i server compromessi sono aumentati del 58%, con un balzo in avanti dei cyberattacchi del 35% rispetto all’anno precedente. Impennata che vede le aziende del territorio vittime di quella che si definisce ormai una “cyberpandemia”.
Tuttavia, realizzare un ambiente digitale sicuro diventerà sempre più cruciale, tanto più se “entro il 2030 saranno i dati, il cloud e il calcolo quantistico a trainare l’innovazione industriale e sociale”, ha ricordato Thierry Breton, Commissario dell’Unione europea per il Mercato interno e i servizi, nel discorso del 10 novembre 2021 dedicato al “Programma Europa digitale”.
La tecnologia di Impresa e Industria 4.0, con l’uso di hardware e software per monitorare e controllare processi fisici, dispositivi e infrastrutture, sta abilitando la trasformazione digitale all’interno del tessuto imprenditoriale italiano.
D’altra parte, però, espone le aziende a vulnerabilità informatica. “Lo scorso anno, il 51% delle organizzazioni ha subito una violazione dei dati causata da un incidente lungo la propria filiera digitale”, ha commentato il 31 dicembre del 2022 Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan, company italiana di cybersecurity, parlando delle sfide della cyber security nel 2023. Mentre è l’indagine di Ibm Security, che ha interessato 21 aziende italiane, a dare conto che nel 2020 il costo complessivo delle violazioni di dati è salito a 3,03 milioni di euro (report luglio 2021).
Gli attacchi informatici possono essere particolarmente gravi per le aziende: maggiori sono le dimensioni, più estesi sono i rischi per la quantità di dati e sistemi da proteggere. Per questo, sono spesso viste come un obiettivo più attraente per i cybercriminali.
La perdita o la compromissione di dati personali dei clienti, o di altre informazioni di natura sensibile, quali informazioni finanziarie e segreti commerciali, può avere conseguenze legali ed economiche severe per un’impresa. Per non parlare dei danni d’immagine e i possibili effetti dell’interruzione dei cicli produttivi.
La sensibilità al tema però sta aumentando e lo conferma lo scenario disegnato nel 2021 nell’indagine “Multifinanziaria Aziende 2021” di Ipsos dove emerge che il 43,1% delle aziende con fatturato superiore a 2,6 mln risulta essere propenso alla stipula di una polizza cyber Risk, un dato che registra un incremento di 9 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
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